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Immatricolazioni, in Europa primo semestre da +17,6%

19 Luglio 2023

A giugno aumento del 18,7% rispetto allo stesso mese del 2022, ma al confronto con il 2019 pesa ancora un calo del 21,8%

 

Ancora una crescita a due cifre per il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale. A giugno le immatricolazioni sono aumentate del 18,7% rispetto allo stesso mese del 2022. Si tratta dell’undicesima crescita consecutiva favorita da un miglioramento delle quantità prodotte dalle case automobilistiche, consentita dal rallentamento della crisi innescata dalle difficoltà di reperimento di componenti essenziali.

Ma il 2019 resta ancora irraggiungibile

Con il risultato di giugno il primo semestre del 2023 chiude con un incremento del 17,6% sul primo semestre 2022, ma, in una prospettiva di medio periodo, non è questo il risultato più importante nei dati diffusi dall’Acea. Il dato veramente importante è infatti la permanenza del mercato dell’auto su livelli di vendita molto lontani da quelli che hanno preceduto la crisi innescata dalla pandemia e cioè dai risultati delle immatricolazioni del 2019. In particolare, per il primo semestre dell’anno, confrontando il dato diffuso oggi con quello dello stesso periodo del 2019, emerge un calo del 21,8%.

“Grande problema per la domanda”

“Come tutti sanno esiste una forte correlazione positiva tra l’andamento dell’economia e quello delle vendite di autovetture. Questa correlazione nell’Europa Occidentale sembra non esistere più. Le ragioni di questa situazione – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – sono solo in piccola parte attribuibili alla crisi negli approvvigionamenti di semiconduttori ed altri componenti, crisi alla cui parziale risoluzione si deve la ripresa degli ultimi undici mesi. Vi è infatti ancora un grande problema che riguarda la domanda e che è legato alle modalità della transizione energetica. I concessionari segnalano che la ripresa iniziata nell’agosto 2022 è sostenuta essenzialmente dagli ordini accumulatisi per le difficoltà di fornitura delle case, ma l’afflusso di nuovi ordini langue”.